Il racconto della Legatura di Isacco offre una seconda conclusione, dove l’angelo del Signore rinnova le promesse alla discendenza di Abramo.
Qui il foglietto di questa settimana:
Due poesie che riprendono il tema della Legatura:
L’ariete venne per ultimo.
E non sapeva, Abramo, che lui
risponde alla domanda del figlio
principio della sua forza alla sera del giorno.
Sollevò la testa canuta
vedendo che non sognava un sogno
e l’angelo era presente –
gli cadde il coltello dalla mano.
Il bambino, liberato dai suoi legami,
vide la schiena di suo padre,
Isacco, come viene raccontato, non venne offerto in sacrificio,
visse lunghi giorni,
vide il bene, finché non s’indebolì la luce dei suoi occhi.
Ma quell’ora la lasciò in eredità ai suoi discendenti.
Essi nascono
ed il coltello nel loro cuore.
Chaiim Guri, L’eredità
La cintura esplosiva ticchettava
sul suo corpo impaurito
e dai pozzi degli occhi che gli furono avvitati
quella stessa mattina gocciolarono
lacrime di separazione da Isacco.
Ancora un poco ed ecco la montagna, l’altare
ed i volti di zucchero filato degli angeli.
Per fortuna che un istante prima dello scoppio
gli ricordò Dio che c’è
Dio.
Roni Someq, Abramo sulla via per la legatura