Riflessioni di Quaresima – Quinta settimana

Pubblicato giorno 3 aprile 2022 - In home page, Novità e riflessioni

La riflessione per questa Quinta settimana di Quaresima ci è offerta dall’incontro di Mosè con le figlie di Reuel/Ietro. In fuga dall’Egitto, alla ricerca della propria identità Mosè fa esperienza del suo essere straniero, ma anche dell’aiuto e del sostegno reciproco.

Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua e riempirono gli abbeveratoi per far bere il gregge del padre. Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difendere le ragazze e fece bere il loro bestiame. Tornarono dal loro padre Reuèl e questi disse loro: “Come mai oggi avete fatto ritorno così in fretta?”. Risposero: “Un uomo, un Egiziano, ci ha liberato dalle mani dei pastori; lui stesso ha attinto per noi e ha fatto bere il gregge”. Quegli disse alle figlie: “Dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!”.  Così Mosè accettò di abitare con quell’uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Sipporà.  Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Ghersom, perché diceva: “Vivo come forestiero in terra straniera!”.

Esodo 2, 16-22

In questa settimana siamo chiamati per prima cosa a guardare in noi stessi, per cercare di conoscerci meglio, come Mosè in fuga. A quel punto potremo vivere l’incontro con l’altro nella disponibilità all’aiuto.

Nell’aiuto e nel sostegno reciproco, rendendoci conto del nostro essere stranieri (perché cittadini dei Cieli), potremo crescere insieme e costruire insieme la pace del Regno di Dio.