Riflessione di Quaresima (1) – Il sale

Pubblicato giorno 8 marzo 2025 - In home page, Riflessioni di Quaresima 2025

I Domenica di Quaresima

– sale –

Giobbe nel suo dolore si domanda “Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?” (Gb 6,6) ricordandoci dell’importanza che il sale ha nel mondo biblico. La prima comparsa del sale nella Bibbia è però negativa: la moglie di Lot, viene trasformata in una statua di sale per aver disobbedito all’ordine di Dio (Gen 19,26). Il sale, infatti, è anche simbolo di distruzione, ricordiamo l’usanza, non solo biblica, di cospargere di sale le città conquistate e distrutte.

Ma il vero valore del sale è nel dare sapore, e quindi senso, a ciò che si mangia e a ciò che si fa: così i testi legislativi della Bibbia ci ricordano che ogni offerta presentata al Signore deve essere condita con il sale (ad es. Lv 2,13). Ciò che viene donato al Signore non può essere senza sapore, non può mancare di senso.

Un’altra apparizione del termine sale nella Bibbia è nell’espressione “alleanza di sale”, per riferirsi ad un patto eterno, inviolabile (Nm 18,19; 2Cr 13,5). Il sale non perde il suo sapore, e così deve restare l’alleanza. Proprio in questo senso possiamo leggere anche il famoso brano del Vangelo di Matteo, dove Gesù, nel discorso della montagna, ci ricorda che “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.” (Mt 5,13). La nostra chiamata è dunque a dare sempre sapore alla nostra vita, e, soprattutto a quella dei fratelli e sorelli. Ogni nostra azione vuole dunque essere significativa, per il vero bene e la vera giustizia: questo è il sale che vogliamo mettere nella nostra esistenza.