Liturgia penitenziale del 22.3.16

Pubblicato giorno 22 marzo 2016 - Novità e riflessioni

Nella celebrazione penitenziale di questa sera, martedì santo, ci siamo lasciati guidare da un brano del Libro del Siracide che ci ricorda due atteggiamenti fondamentali: umiltà e carità. In questi due modi di vivere siamo guidati da Cristo stesso che si dona per noi sulla croce.

L’umiltà ci permette di ascoltare il Signore che ci parla e di vederlo nei sofferenti, agendo con mitezza lasciamo che sia Dio ad operare in noi e per noi. Prendersi cura dei poveri e dei piccoli ci permette di vedere il Cristo presente tra noi. Nell’operare con giustizia edifichiamo la pace e portiamo la mondo il messaggio di speranza di cui ha profondamente bisogno.

Qui il brano:

Dal Libro del Siracide (3,17-20.29-31;4,1-4.8-10)

Figlio, compi le tue opere con mitezza,

e sarai amato più di un uomo generoso.

Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,

e troverai grazia davanti al Signore.

Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,

ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.

Perché grande è la potenza del Signore,

e dagli umili egli è glorificato.

Il cuore sapiente medita le parabole,

un orecchio attento è quanto desidera il saggio.

L’acqua spegne il fuoco che divampa,

l’elemosina espia i peccati.

Chi ricambia il bene provvede all’avvenire,

al tempo della caduta troverà sostegno.

Figlio, non rifiutare al povero il necessario per la vita,

non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.

Non rattristare chi ha fame,

non esasperare chi è in difficoltà.

Non turbare un cuore già esasperato,

non negare un dono al bisognoso.

Non respingere la supplica del povero,

non distogliere lo sguardo dall’indigente.

Porgi il tuo orecchio al povero

e rendigli un saluto di pace con mitezza.

Strappa l’oppresso dal potere dell’oppressore

e non essere meschino quando giudichi.

Sii come un padre per gli orfani,

come un marito per la loro madre:

sarai come un figlio dell’Altissimo,

ed egli ti amerà più di tua madre.