Riflessione di Quaresima (5) – L’olio

Pubblicato giorno 5 aprile 2025 - In home page, Riflessioni di Quaresima 2025

Quinta Domenica di Quaresima

-olio-

“Le aie si riempiranno di grano
e i tini traboccheranno di vino nuovo e di olio.” (Gl 2,24)

Il profeta Gioele annuncia il perdono da parte di Dio, mostrandone la ricchezza dei doni: tra questi, insieme al grano ed al vino, troviamo anche l’olio. Esso è infatti segno di abbondanza, richiama la fecondità della Terra Promessa, ma è anche elemento fondamentale nella cucina. Era necessario per la preparazione del pane, come ci dice la vedova di Sarepta cui Elia chiede da mangiare: essa non ha altro se non un po’ di farina ed olio, sufficienti solo per un ultimo pasto. Esso era anche una parte integrante delle offerte. La Bibbia conosce diversi tipi di spremitura delle olive, una migliore, in cui le olive venivano schiacciate e lasciate colare ed una secondaria, che prevedeva una seconda spremitura di quelle stesse olive.

L’olio però non era usato solo per la cucina, ma anche per la cosmesi: con esso si preparavano unguenti profumati, simbolo di gioia, ma anche per curare ferite e cicatrici. Proprio per questo il buon Samaritano versa vino ed olio sulle ferite di colui che era incappato nei briganti. L’olio, nel Nuovo Testamento, viene usato per compiere guarigioni degli infermi (così fanno i discepoli in Mc 6,13 e così raccomanderà l’apostolo Giacomo nella sua lettera -5,14)

L’olio è fondamentale anche per le unzioni religiose sia degli oggetti che delle persone. Vengono unti Aronne ed i sacerdoti, ma anche i re, come Saul e Davide. L’invito ad Elia a ungere Eliseo come profeta, ci fa comprendere che anch’essi erano segnati con l’olio.

Altro uso dell’olio era come combustibile per le lampade: le vergini sagge portano con sé l’olio e possono così accogliere lo sposo (Mt 25,4).