Spunti di riflessione per la Quinta settimana di Quaresima

Pubblicato giorno 20 marzo 2021 - Covid-19, In home page, Novità e riflessioni

Quinta settimana di Quaresima – Il consiglio di Naaman

Dal Secondo Libro dei Re (2Re 5,1-3.9-14)
Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso. Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: “Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra”. […]

Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: “Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato”. Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: “Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?”. Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: “Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato””. Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.

 

Naaman, nella sua sofferenza decide di porre speranza nei consigli che gli vengono dati. Per due volte, le parole dei servitori lo aiutano a superare la disperazione e la diffidenza permettendogli di giungere così alla salvezza. La servitrice della moglie e poi i suoi servi diventano strumenti di speranza nella storia di Naaman: anche noi vogliamo riconoscere le persone che il Signore ha posto al nostro fianco, affinché ci donino speranza. Allo stesso modo vogliamo anche noi diventare portatori di speranza per coloro che incontriamo sul nostro cammino.

In questa quinta settimana di Quaresima vogliamo aprire il nostro cuore ai consigli di speranza che ci vengono donati dal nostro prossimo.